La contraffazione rappresenta una minaccia significativa per tutti i brand che operano online. La vendita di merci contraffatte in un mercato globale fa sì che i brand originali subiscano una perdita di entrate, una diminuzione della fiducia da parte dei clienti e un impatto negativo sulla propria reputazione. I falsi non distruggono solo le aziende: anche i consumatori subiscono dei danni, dal momento che acquistano prodotti di qualità inferiore alle loro aspettative, perdendo quindi denaro e in alcune occasioni mettendo a rischio i propri dati e la propria salute. Secondo il recente Global Online Shopping Survey 2018 di MarkMonitor, un consumatore su tre ha acquistato inconsapevolmente un prodotto falso online negli ultimi cinque anni.
Le conseguenze della contraffazione
Il mercato della contraffazione è in piena espansione e l’impatto di questo fenomeno non riguarda solo il mercato online, ma si estende anche all’economia in generale. Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), il commercio di prodotti contraffatti rappresenta il 3,3% del commercio mondiale. Nell’Unione Europea questo significa che il 5% di tutti i beni importati è falso, e causa la perdita di 800.000 posti di lavoro e passivi pari a 14,3 miliardi di euro.
Nell’immaginario collettivo quando si parla di “falsi” si pensa subito a borsette, orologi come anche occhiali, scarpe e abbigliamento vario dei più noti marchi di lusso, venduti online a prezzi accessibili. Purtroppo la questione è molto più ampia e la realtà è che la contraffazione colpisce tutti i settori. Analizzando diversi mercati, dai prodotti elettronici, a cosmetici e farmaci, vediamo come il trend negativo della contraffazione non cambi e, anzi, in questo caso si debba tenere conto anche dell’aggravante data dai rischi per la salute e la sicurezza dei consumatori. Prodotti cosmetici, articoli sanitari o farmaci contraffatti non sono fabbricati secondo gli standard di sicurezza necessari, e utilizzano materiali di scarsa qualità (altrimenti come potrebbero costare molto meno?) e, specialmente nel caso dei farmaci, possono persino contenere componenti tossici. Risulta evidente quindi che, rispetto ad acquistare un capo di abbigliamento falso, con farmaci e cosmetici contraffatti il prezzo da pagare è notevolmente più alto.
In Italia solo negli ultimi quattro anni sono state sequestrate 2,5 milioni di confezioni di medicinali falsi e più di 4 milioni tra fiale e compresse, e si stima che il 99% dei farmaci acquistati online sia privo del permesso di immissione in commercio e quindi non sottoposto ad alcun controllo.
Secondo un articolo pubblicato sull’American Journal of Tropical Medicine and Hygiene, più di 250.000 bambini muoiono ogni anno a causa di medicinali contraffatti. Inoltre l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha trovato prodotti medicali scadenti e non conformi a tutte le categorie terapeutiche, sia per i brand classici che per quelli più innovativi. Questi prodotti possono contenere quantità minime o addirittura assenti di principi attivi, ingredienti sbagliati o essere contaminati da sostanze tossiche. L’OMS stima che un farmaco su 10 in commercio nei paesi in via di sviluppo, non rispetti gli standard o sia contraffatto.
Protezione completa contro la contraffazione
Proteggere la salute dei consumatori da farmaci contraffatti e potenzialmente dannosi è fondamentale, così come salvaguardare il fatturato e la reputazione delle case farmaceutiche. Lo sviluppo di Internet ha reso più rapido e semplice per i contraffattori raggiungere questi nuovi mercati e vendere prodotti non conformi agli standard. Imbattersi in questi prodotti è sorprendentemente semplice: esistono moltissimi siti web che vendono farmaci non regolamentati o con obbligo di prescrizione, senza richiederla, spacciandosi per “farmacie online”.
La proliferazione delle farmacie online
A livello globale, stiamo assistendo a una proliferazione delle farmacie attive online. Benché le ragioni che spingono i consumatori ad acquistare farmaci online possano variare, dal costo contenuto, alla praticità e alla riservatezza, il rischio di acquistare farmaci contraffatti rimane. I consumatori di sicuro non vogliono mettere a rischio la propria salute, tuttavia secondo un sondaggio svolto per conto di The Independent Pharmacy nel Regno Unito, l’83% degli adulti intervistati non sa come verificare se i medicinali acquistati online siano sicuri.
Per contrastare il fenomeno delle farmacie online non autorizzate a livello europeo, dal 9 febbraio 2019 è diventato operativo il nuovo sistema UE di contrasto alla contraffazione farmaceutica, che aiuterà a bloccare la circolazione di medicinali falsi in 31 paesi. Grazie a questo sistema tutti i farmaci con obbligo di ricetta dispensati nella Ue saranno soggetti a un nuovo sistema di tracciatura che consentirà la verifica di autenticità da parte del nuovo Emvs, il sistema europeo di verifica dei medicinali. Tuttavia in Italia questo sistema non sarà operativo prima del 2025, dal momento che è già in vigore la norma del bollino autoadesivo, ovvero bollini stampati su un supporto a tre strati in cui è riportato il codice che individua la numerazione progressiva, la denominazione del medicinale e il titolare dell’autorizzazione. Lo scorso anno l’Italia ha registrato un aumento pari al 60% (fonte Iqvia) rispetto al 2017 di vendite online di farmaci da banco, integratori e prodotti dietetici. Un giro di affari di oltre 150 milioni di Euro, che secondo le stime di Iqvia arriverà nel 2020 ad oltre 300 milioni. Cifre di una certa importanza per questo canale, il quale, se non tutelato correttamente, rappresenta un grosso rischio per la salute dei consumatori.
Inoltre in Italia è possibile consultare il sito fakeshare.eu, un progetto coordinato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e co-finanziato dal Programma “Prevenzione e lotta contro la criminalità” della CE, che ha l’obiettivo di sviluppare iniziative coordinate per il contrasto alla distribuzione illegale di farmaci attraverso internet. Va anche ricordato, nonostante possa sembrare banale, che alcuni farmaci acquistabili in rete devono essere utilizzati solo sotto prescrizione del medico, che può decidere il dosaggio, valutare gli effetti collaterali o accertarsi su quali altri farmaci il paziente stia assumendo. Da questo risulta evidente quanto poco sia saggio praticare il “fai da te” online e affidarsi a farmacie web acquistando senza regole.
Proteggere il consumatore e il brand
Educare i consumatori è solo una delle misure che i brand possono adottare come parte della loro strategia di protezione. Quando acquistano online gli utenti saranno sempre a rischio, per questo devono essere informati dei potenziali pericoli.
Al fine di salvaguardare il brand e la proprietà intellettuale, invece, le aziende farmaceutiche dovrebbero disporre di un piano completo per affrontare l’abuso e la contraffazione del brand, riducendo al contempo i rischi correlati. Come parte di questa strategia, dovrebbero considerare i seguenti elementi:
La protezione del brand inizia prima del lancio di un nuovo prodotto. Quando un nuovo farmaco è pronto per il mercato, l’azienda farmaceutica dovrebbe monitorare la disponibilità di ingredienti farmaceutici attivi pertinenti (API), nonché le notizie online su possibili utilizzi alternativi, ovvero l’utilizzo del farmaco per indicazioni non consentite, gruppi di età coinvolti o dosaggi “consigliati”.
Il futuro della protezione del brand
Oggi la protezione del brand gioca un ruolo fondamentale nel mondo degli affari ma nell’industria farmaceutica la posta in gioco è considerevolmente più alta. I brand devono lavorare molto più duramente per proteggere sé stessi e i consumatori. Dal momento che diventiamo sempre più dipendenti dalla tecnologia digitale per gli acquisti, il fenomeno della contraffazione sta registrando una crescita enorme. Per proteggere i consumatori, è necessario individuare efficacemente i farmaci contraffatti e la differenza tra canali di acquisto legittimi e non. Per salvaguardare la reputazione e i guadagni, il brand deve disporre di un piano completo per proteggere sia i nuovi prodotti che quelli esistenti, deve monitori globalmente il mercato e stabilire relazioni con le forze dell’ordine ed esperti di terze parti per individuare le frodi, rimuoverle e avviare il procedimento giudiziario.
Chrissie Jamieson, VP Marketing, MarkMonitor