Aumenta il divario dell’Italia dagli altri Paesi Europei in termini di innovazione: secondo l’Assirm Innovation Index 1Q 2019 non sono ancora sufficienti gli investimenti delle imprese italiane in tecnologia, nei processi, nel marketing e nell’organizzazione lavorativa, nonostante molte aziende abbiano avviato progetti importanti di ristrutturazione.

L’Assirm Innovation Index è l’Indice che mette a confronto 11 nazioni europee sul tema dell’innovazione ideato da Assirm, l’Associazione delle aziende di ricerche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale; la capacità di un Paese di promuovere e generare innovazione viene misurata partendo dall’assunto che l’Innovazione Paese sia funzione dell’investimento in R&D e non solo delle sue condizioni macroeconomiche.

L’evoluzione dell’Indice di Innovazione italiano: Q1 2011 – Q1 2019
Q1 20113,1
Q1 20121,0
Q1 20130,6
Q1 20140,1
Q1 20151,1
Q1 20162,2
Q1 20173,5
Q1 20187,0
Q1 20197,6

Fonte: Assirm

La nuova edizione dell’Assirm Innovation Index, aggiornata al primo trimestre 2019, pur evidenziando un leggero trend di crescita sul trimestre precedente (+0,1% a 7,6), posiziona L’Italia al penultimo posto, prima della Grecia, unico Paese con un indice negativo (-9,7). Sul podio troviamo la Svezia (22,9), seguita da Paesi Bassi (19,8) e Gran Bretagna (18,9); seguono Germania (18,1), Austria (16,5), Francia (12,8), Spagna (11,4) e Portogallo (9,5). Si è interrotto dal secondo trimestre del 2018 il trend positivo di crescita italiano iniziato nel 2014.

Indice di Innovazione: il confronto tra Paesi europei (Q1 2019)
Svezia22,9
Olanda19,8
UK18,9
Danimarca18,1
Austria16,5
Francia12,8
Spagna11,4
Portogallo9,5
Italia7,6
Grecia-9,7

Fonte: Assirm

“Sembra che nel nostro Paese”, commenta Matteo Lucchi, Presidente di Assirm, “l’innovazione possa ancora trovare un terreno fertile, ma nell’attuale panorama europeo, dove spiccano varie eccellenze, questa sufficienza potrebbe non bastare. Il tema dell’innovazione e delle politiche per promuoverla è cruciale per l’Italia. Nell’ultimo decennio la nostra economia ha segnato il passo rispetto ai principali Paesi europei. È opinione diffusa che il deficit di crescita economica rifletta problemi strutturali irrisolti, resi più pressanti dai notevoli cambiamenti che hanno caratterizzato l’economia mondiale”.