Nel Novembre 2016 il governo indiano ha decretato la demonetizzazione e iniziato a spingere verso una cashless economy; è partita allora la rapida crescita di pagamenti digitali e wallets, favorita dalla diffusione di Internet e degli smartphone: con il sorpasso degli USA l’anno scorso, l’India è diventata il secondo maggior paese del mondo per la telefonia mobile.
Un report della Credit Suisse afferma che il mercato dei pagamenti digitali in India, pari a circa 200 miliardi di dollari nel 2017, potrebbe crescere di 5 volte entro il 2022. Tra i fattori a favore c’è lo sviluppo da parte di NPCI (National Payments Corporation of India) di Unified Payments Interface (UPI), un sistema di pagamento real-time che abilita i trasferimenti di denaro peer-to-peer.
Sebbene il contante sia ancora molto diffuso e le carte di debiti/credito mantengano le loro posizioni, i pagamenti digitali sono in crescita, grazie soprattutto alla diffusione di 5 piattaforme.
Paytm, fondata nel 2010, ha dominato il settore negli ultimi 3 anni; offre servizi di pagamento di utenze, ricariche telefoniche, biglietti dei trasporti e la sua crescita continua.
Google Pay, avviato nel2018, dopo circa 40 giorni dal lancio in India aveva 8.5 milioni di app installate, seguite da 30 milioni di transazioni. Recentemente si è aggiunta Google Pay for businesses, per favorire i pagamenti digitali diretti dei retailer, senza intermediari.
PhonePe, fondata da Flipkart, la più grande piattaforma indiana di shopping on line, ha avuto una rapida crescita dal gennaio 2019.
MobiKwik, fondata nel 2008, ha oggi 20 milionidi carte di credito, clienti comeUber, Zomato, Delhivery, Dominos, una base di 107 milioni di utenti e 3 milioni di retailers, con un trend di ulteriore crescita.
Amazon Pay, avviata nel 2016 per fare concorrenza alle altre piattaforme,ha appena lanciato i pagamenti P2P su Android, integrando UPI nelle Amazon app.