Secondo quanto riferito dal Financial Times, H&M ha annunciato una riorganizzazione dei suoi punti vendita, che saranno pensati e gestiti come hub logistici per il digitale, in modo da accelerarne lo sviluppo.

Quest’anno H&M aprirà il più basso numero di negozi da decenni, aggiungendo 25 vetrine alle 5.067 unità esistenti (il valore netto è il risultato di 200 aperture nei mercati emergenti e 175 chiusure aree come l’Europa e gli Usa). “Pensiamo che il ruolo degli store debba cambiare – ha commentato Karl-Johan Persson, oggi chairman di H&M dopo essere stato CEO dal 2009 -. Come possiamo usare questi punti vendita ancora meglio come hub logistici per le consegne, per il ritiro e il reso delle merci?”. La società starebbe anche valutando il numero di magazzini necessari in ciascun Paese per rifornire i propri negozi fisici e, separatamente, per le vendite online.

Lo scorso 29 gennaio, H&M ha reso noto che Stefan Persson, figlio del fondatore Erling, dopo più di 20 anni non sarà più presidente del board di H&M. Al suo posto è subentrato il figlio Karl-Johan Persson che, a sua volta, dopo oltre 10 anni nel ruolo di CEO, ha lasciato il posto a Helena Helmersson, già COO del gruppo e responsabile della sostenibilità. “Sotto la guida di Persson – evidenzia il Financial Times – H&M ha aumentato il numero di negozi di circa il 150%, contro il +50% di Inditex“.

Oggi H&M consente di ritirare in negozio la merce acquistata online in 14 Paesi, mentre i resi dello shopping via web nei punti vendita fisici sono possibili in 16 Paesi. Questi servizi saranno incrementati ed estesi a più mercati.

Il colosso svedese ha inoltre reso noti i dati di chiusura relativi all’anno fiscale 2019. L’ultimo trimestre dell’anno ha portato ricavi netti in crescita del 9% a quota 61,7 miliardi di corone svedesi (circa 5,8 miliardi di euro) e profitti per 5,4 miliardi di corone, battendo così le stime Refinitiv di 4,78 miliardi. Per quanto riguarda l’intero anno fiscale, il gruppo ha registrato una crescita dell’11% a quota 232,8 miliardi di corone e un profitto di 17,4 miliardi (+11 per cento).