Le influencer digitali si diffondono nel segmento lusso e, invece di scegliere nomi già affermati del mondo online, alcuni brand hanno deciso di realizzare da soli i propri testimonial virtuali. L’anno scorso la piattaforma cinese Secoo ha lanciato Madang Sasa, un avatar dai tratti distintivi immediatamente riconoscibili. Quest’anno Tmall ha deciso di realizzare la propria influencer, chiamata Aimée e il successo è stato confermato quando Miu Miu e Prada hanno scelto di collaborare con lei.
I Paesi asiatici più sviluppati hanno iniziato da tempo a sperimentare la virtualità, tanto che la popstar digitale Hatsune Miku ha iniziato a mietere successi già nel 2007, firmando contratti con Google e Toyota prima di approdare anche nel fashion world indossando abiti Louis Vuitton e Givenchy.
I marchi occidentali sono sempre più interessati a siglare collaborazioni con cantanti cinesi come Yanhe, Yuezheng Ling e Yuezheng Longya, tutte nate grazie alla piattaforma online Vsinger progettata da Yamaha. La Z Generation è sempre più attratta dalle nuove star virtuali, come testimoniano le dirette seguite da milioni di utenti, mentre nel gaming giochi come Honor of Kings e Onmyoji hanno siglato contratti di sponsorizzazione con brand famosi come Mac Cosmetics e Head & Shoulders.
Il lockdown legato al Covid-19, riporta Vogue Business, ha ulteriormente spinto le aziende a stringere legami con le influencer digitali che non hanno bisogno di intervalli, pause, distanziamenti sociali e restano immutate negli anni.