Una nuova ricerca, condotta da Forrester e pubblicata dalla piattaforma di pagamenti Stripe, rivela che la maggior parte dei retailer europei hanno in programma di ampliare le dimensioni della propria realtà a seguito della pandemia legata al COVID-19. Lo studio, condotto intervistando 495 soggetti in tutto il mondo, di cui 221 europei, ha rilevato che le imprese europee si stanno adattando alla crisi attuale con una sorprendente capacità di recupero: un terzo delle aziende intervistate ha dichiarato un impatto complessivamente positivo sulle proprie vendite e più della metà (57%) prevede di espandersi in altri Paesi. Anche il miglioramento della customer experience occupa un posto di rilievo, con il 56% che lo definisce un obiettivo “prioritario” o “fondamentale” per i prossimi dodici mesi.
I retailer non vogliono solo crescere, ma comprendono anche che è necessario diventare più agili per anticipare e adattarsi meglio ai cambiamenti del mercato e la maggior parte delle aziende (56%) ha ritenuto fondamentale o prioritario accelerare la propria capacità di rispondere a tali cambiamenti. Il 51% degli intervistati sta anche considerando l’introduzione di un nuovo modello di business, come ad esempio un servizio in abbonamento, nei prossimi diciotto mesi.
Molti retailer incontrano difficoltà nell’espansione internazionale, in particolare perché si trovano ad affrontare nuove preferenze sui metodi di pagamento e ostacoli normativi; il 42% degli intervistati ha affermato che la propria azienda non è in grado di localizzare le opzioni di pagamento, mentre il 44% ha ammesso che la propria azienda non dispone delle competenze a livello locale per comprendere le politiche e le normative specifiche dei vari paesi. I retailer europei vedono nell’implementazione di nuovi metodi di pagamento (36%) e nella raccolta di un maggior numero di dati e informazioni sui clienti dai pagamenti (27%) le priorità principali dei prossimi diciotto mesi e sono alla ricerca di funzionalità di pagamento all’avanguardia da parte dei loro fornitori, come servizi di fidelizzazione (55%), programmi di offerte collegate a carte (47%) e servizi di prestito al consumo “white label” (45%).
“Nonostante gli effetti economici della pandemia si stiano facendo sentire in tutta Europa, i merchant stanno dimostrando una capacità di recupero notevole e dimostrano di continuare a guardare al futuro nonostante gli ostacoli e le sfide che si trovano di fronte.”, afferma Alessandro Astone, Country Manager Italia di Stripe, una società tecnologica che costruisce infrastrutture per l’economia Internet. Fondata nel 2011 e con sede a San Francisco, Stripe gestisce centinaia di miliardi di transazioni per milioni di aziende a livello globale, tra cui alcune delle aziende più importanti del mondo (come Amazon, Google, Facebook, Shopify, Zoom, Slack e Salesforce).