Inditex intende procedere alla chiusura degli store fisici a marchio Bershka, Pull&Bear e Stradivarius in Cina, puntando solo sulla loro presenza attraverso l’e-commerce. A renderlo noto è Wwd, citando informazioni ottenute da molteplici fonti e precisando che a restare attivi saranno gli e-shop dei marchi e la loro presenza su Tmall. Il gruppo spagnolo del fast fashion procede dunque a un’auto-selezione degli asset con cui presidiare il principale mercato asiatico: i marchi di youngwear saranno acquistiabili in Cina solo online, mentre Zara, Massimo Dutti, Oysho e Zara Home manterranno i loro negozi fisici.

Secondo quanto riferito da Modaes, attualmente Bershka conta 34 negozi in Cina Continentale, Pull & Bear 37 e Stradivarius 22, ma in passato erano di più: il gruppo ha infatti iniziato a chiudere i punti vendita fisici dei tre brand già lo scorso anno.

L’azienda spagnola ha chiuso il terzo trimestre con un fatturato pari a 6,1 miliardi di euro, contro i 7 miliardi dello stesso periodo del 2019, registrando una riduzione del 14 per cento. L’utile netto è stato pari a 866 milioni di euro, in crescita rispetto al secondo trimestre, ma in calo del -26% rispetto all’anno scorso. In progressione l’online che ha registrato una crescita del 76% a valuta costante. Per quanto riguarda i primi nove mesi dell’anno fiscale, il fatturato del gruppo spagnolo è stato di oltre 14 miliardi di euro, con una flessione del 28,9% rispetto allo stesso periodo del 2019. Entro il 2022 – aveva spiegato Inditex lo scorso giugno – l’e-commerce dovrebbe generare il 25% dei ricavi totali, confrontandosi con un’incidenza del 14% nel full year 2019.

Le chiusure di Inditex, secondo la stampa internazionale, riflettono le strategie di risposta della società alla pandemia: nel 2020 l’azienda aveva dichiarato di voler chiudere i negozi più piccoli, per concentrarsi su quelli di maggiori dimensioni e potenziare il canale digitale.