Il report di BofA intitolato “European Online Retail 2020 wasn’t just a flash in the pan”, che ha analizzato il trend del consumo digitale prendendo in considerazione gli e-tailer europei tra cui Asos, Boohoo, Zalando e Farfetch, riporta che, tra il 2020 e il 2025, le entrate degli e-commerce arriveranno a raddoppiare, raggiungendo i 38 miliardi di sterline (circa 43,43 miliardi di euro).

Mentre il 2020 si è chiuso con una crescita del fatturato del 28%, per i prossimi dodici mesi è atteso un aumento del 22%, con un incremento di 4 miliardi di sterline, la stessa cifra del 2020. La sfida del 2021 sarà quella di mantenere e potenziare la spinta che, con l’avvento della pandemia, ha rivitalizzato il fronte e-commerce, che si dovrà tradurre nella capitalizzazione dei nuovi 25 milioni di utenti conquistati nel 2020.

Le ragioni dell’ottimismo degli esperti sono ben più complesse della semplice virata dei consumi verso l’e-commerce rispetto alla tradizionale vendita al dettaglio in store. Le attività di e-commerce più riuscite operano in: concession models, come Zalando, Farfetch e Thg; categorie con bassi tassi di penetrazione, come Zur Rose e Shop Apotheke; modelli con un basso tasso di rendimento, alto margine lordo e con caratteristiche di acquisto ripetuto; dinamiche di mercato altamente competitive, con un’elevata quota di mercato e pochi concorrenti, tipicamente rintracciabili nel settore sanitario e farmaceutico.

Con un’operazione da 295 milioni di sterline, alcune settimane fa Asos ha comprato Topshop: lockdown e periodo festivo hanno spinto i conti dell’e-tailer che, nei quattro mesi al 31 dicembre 2020, ha registrato ricavi in aumento del 23% a quota 1,4 miliardi di sterline.

Anche Boohoo, a pochi giorni dall’acquisizione di Debenhams per 55 milioni di sterline, ha messo le mani sui restanti marchi del gruppo Arcadia (Dorothy Perkins, Wallis e Burton); l’e-tailer aveva chiuso i quattro mesi con una crescita delle vendite del 40%.