Nel 2020, le aziende del fashion hanno continuato a trasformarsi partendo, in molti casi, dai propri manager. Il report ‘Fashion’s Newest CEOs‘, realizzato dalla piattaforma spagnola Nextail, ha rilevato oltre 100 cambiamenti nel ruolo di CEO nelle principali aziende della moda, registrando un aumento del 37,8% rispetto all’anno precedente.
Un dato particolarmente rilevante riguarda l’inclusività di genere, con il numero di donne tra i nuovi assunti nel ruolo di CEO in crescita del 95,1 per cento. Negli scorsi 12 mesi, la quota femminile dei boss entranti è stata del 40 per cento. Le categorie che hanno visto più donne assumere il ruolo sono state il beauty e la cosmetica (57,1%) seguite dallo sportswear (50 per cento). Altro dato interessante riguarda la percentuale femminile in uscita (ovvero le CEO che hanno lasciato la carica), pari solo al 20% del totale.
Tra le donne ad aver assunto la carica di CEO nel 2020 si ricordano Helena Helmersson da H&M, prima figura esterna alla famiglia che ha assunto tale carica, Sonia Syngal, diventata AD del gruppo Gap dopo che dal 2016 rivestiva lo stesso ruolo per il brand Old Navy, Lauren Hobart da Dick’s Sporting Goods, Marisa Selfa da North Sails Apparel.
Secondo il report, questa crescita rappresenta la volontà dell’industria di allinearsi al fatto che circa l’80% degli studenti delle principali scuole di moda e il 75% dei dipendenti nei negozi di abbigliamento sono donne. Tra i principali motori dell’assunzione di nuovi CEO ci sono la trasformazione digitale e la crescita, a cui si aggiunge la propensione alla sostenibilità. Helmersson, per esempio, aveva rivestito il ruolo di chief sustainability officer all’interno del gruppo H&M dal 2010-15, mentre Selfa è entrata in North Sails dopo essere stata la CEO del marchio di moda sostenibile Ecoalf. In generale, come riporta il report, è probabile che la leadership femminile nella moda continuerà a crescere in quanto le aziende continueranno a intensificare le loro iniziative nell’ottica di inclusività e diversità.