Quali sfide deve affrontare un’impresa che vuole intraprendere un progetto innovativo in Italia?
Per rispondere a questa domanda, Officine Innovazione, società di Deloitte, ha condotto un’indagine con la collaborazione del network di SMAU su più di 130 aziende, tra cui startup, PMI e Corporate, che hanno sviluppato un progetto innovativo in Italia. Secondo i risultati della survey, la fase di ideazione e progettazione risulta il momento chiave di ogni progetto innovativo. Dal campione analizzato emerge che, per superare questa fase, bisogna superare 4 principali sfide:
Definizione di un modello di business
Quasi 1 azienda su 2 (46%) ha segnalato come prima sfida la definizione di un business model efficace.
Il business model è ritenuto elemento essenziale nel rendere scalabile la propria idea e trasformarla in un business remunerativo.
Creazione di un Network
Il 35% del campione ha riscontrato il bisogno di creare un network, cioè le giuste connessioni per accedere alle risorse, umane e finanziare, e trovare dei partner chiave per guidare lo sviluppo del proprio prodotto e l’accesso al mercato.
Comprensione dei bisogni del mercato
Vendere un prodotto che non serve, che non soddisfa alcuna esigenza concreta del proprio mercato potenziale è il primo motivo per cui un’azienda fallisce, come sottolineato dal 33% dei rispondenti.
Gestione delle risorse finanziarie
La gestione delle risorse finanziarie, secondo il 29% del campione, è la 4° sfida per superare la fase di ideazione e progettazione e spesso è vitale le startup.
Emerge infine che per sviluppare un progetto imprenditoriale occorre accantonare la vecchia mentalità del “tutti contro tutti” e lasciare spazio alla cooperazione fra imprese, alla collaborazione e alle partnership, in una logica di Open Innovation. Questo modello di innovazione sfrutta in maniera complementare idee e risorse interne, insieme a strumenti e competenze provenienti dall’esterno, in particolare da università, centri di ricerca, startup, innovation hub e incubatori/acceleratori, tenendo in considerazione anche canali alternativi al proprio business, creando connessioni solite verso l’intero ecosistema. Si instaura così un circolo virtuoso in cui il Trasferimento Tecnologico avviene in maniera più efficace, unendo il mondo della ricerca e dell’innovazione con il mercato di sbocco.
L’adozione di questo paradigma può portare diversi vantaggi:
• riduzione dei rischi nei progetti di innovazione per l’adozione di processi già avanzati,
• riduzione dei costi di R&D per il ricorso a soluzioni già sviluppate,
• adozione di nuovi trend tecnologici per una migliore interazione con l’ecosistema degli innovatori,
• identificazione di nuove opportunità di business, con una più aperta visione.