Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, la società che gestisce la piattaforma di messaggistica istantanea, che fa capo a Facebook, sarebbe in trattative con diversi player finanziari indonesiani per attivare il lancio del digital wallet nella prima economia del Sudest asiatico. L’ Indonesia potrebbe essere così il secondo Paese a livello globale, dopo l’India, ad accogliere Whatsapp payments, il servizio per scambiarsi online denaro reale basata sul servizio di messaggistica instantanea WhatsApp, che nel Paese conta oltre cento milioni di utenti.
Facebook Inc. ha scelto l’India per iniziare la sperimentazione di WhatsApp Payments. Infatti, secondo quanto dichiarato da Will Cathcart, vicepresidente e product manager, l’India è oggi il mercato più promettente e con la crescita più veloce per WhatsApp: oltre che per l’uso privato del servizio, nel gigante asiatico il servizio è diventato ormai un vero e proprio strumento di business per le PMI. L’esperimento indiano di WhatsApp Payments si basa (e si baserà anche oltre la fase di test) sul già esistente sistema Unified Payments Interface (UPI) di National Payments Corporation of India. A vigilare sulle transazioni ci penserà la Reserve Bank of India. In India per il roll out commerciale del servizio si aspetta solo il via libera da parte delle autorità competenti.
L’evoluzione di Facebook in cifre
2016 | 2017 | 2018 | |
Fatturato (in miliardi di $ Usa) | 27,6 | 40,6 | 55,8 |
Utenti attivi mensili (in mld di individui) | 1,86 | 2,07 | 2,32 |
Fonte: Facebook Inc.
A differenza dell’India, dove Whatsapp offrirà anche un sistema di pagamento peer-to-peer, il mercato indonesiano sperimenterà per il momento solo strumenti in grado di funzionare come un digital wallet, specialmente in chiave e-commerce, settore in forte espansione che potrebbe arrivare a generare nel 2025 100 miliardi di dollari di fatturato. Le trattative in corso sarebbero – sempre secondo le fonti di Reuters – a uno stadio avanzato con tre potenziali partner: Go-Jek, startup attiva nel mondo dei trasporti urbani con un modello di business simile a quello di Uber, e Lyft Dana, società di digital payment alle cui spalle c’è Ant Financial, e Ovo, gruppo fintech locale. Ci sarebbe stato inoltre un tentativo di approccio nei confronti di Bank Mandiri, istituto finanziario di proprietà dello Stato, che però non ha confermato alcun incontro.