Le grandi catene dell’elettronica di consumo e degli elettrodomestici hanno tenuto, benchè la pandemia e il primo lockdown, con i negozi chiusi per settimane, abbiano pesato e hanno fatto scoprire agli italiani l’e-commerce. Una ricerca Kearney appena pubblicata riferisce dati importanti: le vendite in negozio delle grandi catene, da Mediaworld a Unieuro, da Euronics a Trony, hanno perso 9 punti, ma ne hanno recuperati 5 attraverso i loro portali online, mentre i marketplace del web, che vuol dire soprattutto Amazon, poi, a distanza, ePrice e dopo ancora eBay, sono cresciuti un po’ meno, del 4%. Emerge anche la penalizzazione degli acquisti nella GDO, cioè nel reparto elettrodomestici dei supermercati, che hanno perso un 1% a vantaggio invece dei piccoli negozi specializzati di quartiere. «La spiegazione è nel fatto che si tratta di acquisti di un certo valore, dai 300 euro in su – spiega Emanuele Savona, principal di Kearney – e i consumatori italiani si sentono più garantiti ad acquistare presso realtà che conoscono: questo ha favorito le grandi catene e il loro marchio. A questo si aggiunga che ormai le garanzie negli acquisti sia fisici che online sono le stesse e forse Amazon, che su altri prodotti ha cataloghi sterminati, su questo ha un po’ meno assortimento, anche se offre ancora un vantaggio in termini di consegne, in 2/3 giorni, mentre i siti delle grandi catene si muovono sulla settimana. I consumatori italiani hanno inoltre recepito i temi della sostenibilità ambientale ed economica e la maggioranza è pronta a pagare un premio fino al 20% in cambio di acquisti che garantiscano questi valori».
Ora si attendono i risultati del Black Friday e dei nuovi lockdown, anche se differenziati per regioni. “Al primo novembre eravamo in terreno positivo rispetto al 2019, avevamo riassorbito le settimane a meno
60% di inizio lockdown, in primavera. Grazie a un mix di vendite fisiche e online eravamo tra più 1,5 e 2%. Ora aspettiamo dicembre” sintetizza Davide Rossi, direttore generale di Aires, l’associazione delle grandi catene dell’elettronica di consumo e del bianco, che include 2500 punti vendita delle grandi catene più altri 2 mila dei negozi di elettricità dei piccoli centri. Le ragioni di questa ripresa sono nel cambio di abitudini delle famiglie: più tempo in casa, smartworking, didattica a distanza hanno fatto lievitare la domanda di informatica, legata al lavoro e all’entertainment. Quindi più pc e più televisori, ma anche più console per i videogiochi, più musica ma anche più lavastoviglie e piccoli robot da cucina. “ I nostri associati avevano investito nel click & collect già prima del virus, ma ora è fondamentale: si compra online, si va a ritirare in negozio, per appuntamento, con la propria auto; i pacchi vengono caricati dagli addetti, non c’è contatto.”