Abercrombie & Fitch ha chiuso il quarto trimestre dell’anno con utili sopra le attese e guarda al futuro con positività. Il gruppo ha infatti registrato nell’ultimo quarter vendite per 1,1 miliardi di dollari (circa 913 milioni di euro), in flessione del 5% sull’anno precedente. Sul risultato hanno contribuito in modo importante le vendite digitali, che hanno registrato un balzo del 34% a 639 milioni di dollari.
Passando all’intero anno fiscale, Il gruppo ha riportato ricavi per 3,1 miliardi (-14%); anche qui si riscontrano vendite digitali in aumento del 39% a 1,7 miliardi circa, a fronte di vendite complessive in flessione.
“Le nostre vendite digitali continuano ad essere solide, compensando in parte le continue sfide dei negozi, dove abbiamo registrato una riduzione delle ore di funzionamento, restrizioni di capacità e chiusure in Emea e Nord America”, commentava Fran Horowitz, CEO di A&F, già qualche mese fa, quando la pandemia iniziava a fare registrare criticità nei negozi fisici.
Tutti i principali mercati sono risultati in calo anche a livello geografico, e quindi Stati Uniti (-12%), Emea (-14%), Apac (-33%) e il resto del mondo (-11 per cento), tanto che, nell’anno appena concluso, il player ha chiuso otto flagship, con il risultato che a fine anno fiscale 2020 gliene sono rimasti sette, mentre, considerando i negozi non-flagship, il gruppo ne ha chiusi 129 e ne sta però già aprendo altri.
Per quanto riguarda il 2021, A&F prevede un primo trimestre sopra le attese, con un aumento dei ricavi nella forchetta del +30-40 per cento, contro il valore medio di +32,8% stimato dagli analisti, anche grazie ad alcune nuove acquisizioni. “Fondamentalmente, siamo in una posizione di forza. Siamo in attacco” ha recentemente commentato Fran Horowitz, specificando che le acquisizioni sono un’opportunità nella nostra lista che si aggiunge al digitale.
Abercrombie & Fitch ha chiuso il quarto trimestre dell’anno con utili sopra le attese e guarda al futuro con positività. Il gruppo ha infatti registrato nell’ultimo quarter vendite per 1,1 miliardi di dollari (circa 913 milioni di euro), in flessione del 5% sull’anno precedente. Sul risultato hanno contribuito in modo importante le vendite digitali, che hanno registrato un balzo del 34% a 639 milioni di dollari.
Passando all’intero anno fiscale, Il gruppo ha riportato ricavi per 3,1 miliardi (-14%); anche qui si riscontrano vendite digitali in aumento del 39% a 1,7 miliardi circa, a fronte di vendite complessive in flessione.
“Le nostre vendite digitali continuano ad essere solide, compensando in parte le continue sfide dei negozi, dove abbiamo registrato una riduzione delle ore di funzionamento, restrizioni di capacità e chiusure in Emea e Nord America”, commentava Fran Horowitz, CEO di A&F, già qualche mese fa, quando la pandemia iniziava a fare registrare criticità nei negozi fisici.
Tutti i principali mercati sono risultati in calo anche a livello geografico, e quindi Stati Uniti (-12%), Emea (-14%), Apac (-33%) e il resto del mondo (-11 per cento), tanto che, nell’anno appena concluso, il player ha chiuso otto flagship, con il risultato che a fine anno fiscale 2020 gliene sono rimasti sette, mentre, considerando i negozi non-flagship, il gruppo ne ha chiusi 129 e ne sta però già aprendo altri.
Per quanto riguarda il 2021, A&F prevede un primo trimestre sopra le attese, con un aumento dei ricavi nella forchetta del +30-40 per cento, contro il valore medio di +32,8% stimato dagli analisti, anche grazie ad alcune nuove acquisizioni. “Fondamentalmente, siamo in una posizione di forza. Siamo in attacco” ha recentemente commentato Fran Horowitz, specificando che le acquisizioni sono un’opportunità nella nostra lista che si aggiunge al digitale.