L’Unione europea ha stanziato tre miliardi e mezzo di euro per finanziare tecnologie chiave nelle primissime fasi di sviluppo, quindi ad alto rischio di fallimento, con l’obiettivo di trasformare il volto dell’innovazione europea e tenere il passo con i laboratori e i centri di ricerca e sviluppo americani e cinesi. Presentando il piano della Ue, il Commissario per la ricerca e l’innovazione, Jean-Eric Paquet, ha spiegato che il capitale di ventura tradizionale investe prevalentemente in tecnologie applicabili che possono rapidamente trasformarsi in prodotti commerciabili. Il fondo di investimento della Ue invece si concentrerà sulle tecnologie di base cercando di colmare il divario tra la ricerca applicativa orientata alla produzione da un lato e quella di base in settori definiti “deep tech” come lo studio di nuovi principi per l’intelligenza artificiale, le biotecnologie, l’incrocio tra salute e tecnologia.

Deep tech: gli investimenti mondiali

Var. investimenti 2015 – 2018+20%
Investimenti 201818 mld di $ Usa
Investimenti 2018 in Usa9 mld di $ Usa

Fonte: Studio BCG

Deep Technology è un’espressione coniata nel 2014 in riferimento al mondo delle startup. L’ha usata per la prima volta la CEO di un fondo di investimento, Swati Chaturvedi, per definire un gruppo di aziende particolarmente promettenti su cui investire. Si tratta di scoperte scientifiche o innovazioni tecnologiche in grado di portare un progresso realmente significativo nell’umanità. Non si tratta dunque di usare la tecnologia digitale che è già disponibile per mettere in commercio un nuovo servizio. Il termine viene anche usato in senso più ampio, per indicare le tecnologie più promettenti del futuro.

Sino ad ora i meccanismi di finanziamento europeo per la ricerca sono passati da assegni della Commissione e dal Fondo di investimento europeo che a sua volta finanzia aziende di capitale di ventura. In Europa il capitale di ventura sta attraversando una fase di crescita positiva: i capitali investiti in aziende europee sono arrivati a quota 30,9 miliardi di euro rispetto ai 13,8 miliardi del 2015, secondo un rapporto della società di venture capital Atomico. L’aumento degli investimenti è dovuto alle raggiunte maggiori dimensioni delle aziende hi-tech europee da un lato e alla guerra commerciale in corso tra Usa e Cina dall’altro, che sta spingendo molti investitori a considerare alternative rispetto ai due mercati tradizionali.

Il nuovo fondo europeo verrà lanciato ufficialmente nel 2021 ma le attività inizieranno già questa estate con una fase pilota basata su una prima tranche di 600 milioni di euro in grant ed equity per testare la recettività del mercato. Entro la fine del 2020 il fondo dovrà decidere quanti progetti finanziare da un minimo di 50 a un massimo di cento in questa fase di test. Il fondo verrà gestito dal Consiglio europeo per l’innovazione con esperti esterni che forniranno le proprie competenze per l’analisi iniziale e che serviranno anche da ponte per trovare società private di venture capital più tradizionali una volta che le tecnologie avranno raggiunto una maturità maggiore e potranno muoversi verso la creazione di prodotti commerciali.