Yoox chiuderà il suo sito in Cina il prossimo 28 febbraio. A dare la notizia è Wwd, che ha spiegato come Compagnie Financière Richemont, che controlla il gruppo, punti a consolidare la sua posizione nel segmento lusso attraverso Net-a-porter e Mr Porter. Nel mercato cinese il focus sarà su Fengmao, la joint venture tra Richemont e Alibaba che ha portato lo scorso settembre all’apertura di un flagship di Net-a-Porter sulla piattaforma Tmall Luxury Pavilion. «L’apertura del flagship su Tmall luxury è un primo passo importante nello sviluppo della nostra partnership a lungo termine con Alibaba. Insieme, cerchiamo di rispondere alle esigenze della clientela cinese e di cogliere questa opportunità di crescita unica. Questa partnership stabilirà nuovi standard per il futuro del lusso online», aveva dichiarato Jérôme Lambert, amministratore delegato di Richemont.

Il modello di business di Yoox, focalizzato sulle vendite off-season, non si è rivelato vincente sul mercato cinese, dove nel 2015 era stato chiuso anche The Outnet. D’altra parte, anche per le vendite dei prodotti di stagione i risultati dei retailer internazionali in Cina non sono stati positivi. Lo scorso aprile Amazon ha chiuso il suo portale in Cina, mentre sembra che anche realtà tech come Netflix, Facebook e Google stiano rallentando i loro piani di espansione in Cina.

Forse in questo momento la strada delle alleanze è la più sicura da percorrere, come dimostra la joint-venture tra Ynap e Richemont, o come si deduce dalla decisione di Amazon di aprire uno store sul sito cinese Pinduoduo, una realtà nata quattro anni fa, molto popolare presso gli abitanti delle città minori, attenti alle offerte e alle possibilità di sconti.

Anche il retail fisico sta però rivedendo la sua presenza in Cina. Tra gli annunci più recenti di uscita da questo mercato ci sono quelli di Old Navy, New Look, Topshop, Asos e Macy’s.