La pandemia ha visto decollare le vendite on-line del vino: si valuta un giro d’affari durante il 2020 tra i 150 milioni e i 200 milioni di euro. La stima è dell’Osservatorio Nomisma Wine Monitor-Nielsen e si basa sul calcolo relativo al primo semestre del 2020, quando le vendite online di vino in Italia hanno toccato quota 75,5 milioni di euro, un valore raddoppiato rispetto al 2019. Protagonisti di questa crescita sono stati soprattutto i pure player come Tannico, Vino.com, Callmewine, che hanno ottenuto circa l’80% delle vendite in valore, mentre i siti dei supermercati e Amazon hanno totalizzato il restante 20 percento.

“Sebbene anche i siti specializzati abbiamo registrato un aumento sensibile delle vendite, è la gdo online a mostrare le performance migliori mettendo a segno una crescita a 3 cifre nei primi 9 mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019“ ha commentato Emanuele di Faustino, project manager di Nomisma. In particolare, secondo la ricerca, il consumatore che compra online nella grande distribuzione mostra una propensione maggiore all’acquisto di vini più costosi. Per i vini fermi e frizzanti, il consumatore digital spende il 59% in più, ovvero 3 euro a litro nella spesa fisica contro 4,8 euro a litro nella spesa online.

Ad acquistare vino online in Italia sono soprattutto uomini, appartenenti alla generazione Millennials e con un potere di acquisto alto. La propensione ad acquistare online aumenta inoltre tra coloro che prima del Covid-19 erano soliti consumare vino soprattutto fuori casa e tra chi nel 2020 ha lavorato in smart working.

Dalla survey che Wine Monitor Nomisma ha condotto sul consumatore italiano emerge anche che il 24% degli wine user continuerà ad acquistare vino online quando l’emergenza sarà terminata: si tratta di una percentuale leggermente inferiore a quella rilevata nel 2020, ma comunque maggiore di quella pre-Covid.