Le offerte commerciali di servizi 5G sono partite in Italia nell’estate del 2019, con le prime antenne nelle grandi aree metropolitane e l’arrivo sul mercato dei primi smartphone in grado di comunicare con questa tecnologia. In seguito, le aree di copertura delle reti dei grandi operatori si sono ampliate, i marchi e i modelli di smartphone in commercio sono aumentati e si sono diversificati anche nei prezzi.

La connettività 5G è però ancora un servizio riservato a pochi clienti: a fine 2020, in Italia, su un totale di oltre 103 milioni di SIM registrate solo 1,2 milioni erano 5G e si prevede che entro il 2021 sfioreranno i 3,5 milioni (+200%), quindi poco più del 3% degli utenti dei servizi mobili italiani, disposti a spendere un po’ di più per servizi mobili ad alta velocità utilizzabili solo in specifiche aree del territorio italiano.

Dal 2021 con l’arrivo degli smartphone 5G a basso costo sul mercato di massa aumenteranno molto velocemente gli utenti in grado di accedere a servizi 5G, ma il vero salto avverrà nel 2022, anno in cui dovrebbero diventare pienamente disponibili le frequenze del digitale terrestre che permetteranno di estendere la copertura 5G nelle aree extra-urbane. Nell’immediato, la più importante promessa del 5G è quella di abilitare nuovi servizi di rete ed estendere e potenziare la connettività a banda larga sul territorio, impiegando la tecnologia FWA (Fixed Wired Access) per offrire servizi a banda ultra-larga essenziali per la ripresa economica del Paese. I vantaggi e le economie di scala offerti dalla tecnologia sono nell’offrire la banda larga sia nelle aree sub-urbane e rurali sia nelle aree densamente popolate dove è difficile e costoso ottenere i permessi ed effettuare gli scavi. Dal 2021, il focus degli operatori tenderà dunque a spostarsi sul mercato Enterprise, dove il 5G dovrebbe diventare centrale nello sviluppo di nuove applicazioni industriali negli ambiti dell’IoT industriale e dei veicoli connessi. L’ultima release 16 supporta le soluzioni architetturali per reti locali e isolate basate su 5G NR (Stand-alone Non-Public Network), con logiche che favoriscono l’uso del 5G anche da parte di nuovi soggetti non-Telco tradizionali, come le industrie manifatturiere o i grandi operatori della logistica. Nell’ecosistema dell’industria 4.0, l’architettura NPN consente alle imprese di avere una rete 5G in cui il traffico privato resta confinato dentro ambienti aziendali definiti, senza la necessità di entrare in contatto con la rete pubblica, con requisiti di sicurezza molto elevati, che consentono di proteggere la rete NPN da attacchi alla sicurezza o malfunzionamenti della rete pubblica, mentre l’organizzazione che la possiede può gestire direttamente l’autenticazione e l’autorizzazione dei dispositivi e tenere traccia dei dati di consumo per scopi di contabilità e controllo.