Google Shopping è il motore di ricerca di Google che permette di cercare oggetti che si vogliono acquistare, confrontare disponibilità e prezzi sui vari siti di shopping online che li propongono, accedere direttamente all’e-store scelto per l’acquisto. Negli Usa, Google Shopping è stato ora rilasciato in una nuova versione potenziata, per mobile o desktop. Gli utenti possono ora trovare, oltre ai siti e-commerce, anche i negozi vicini che offrono i prodotti che stanno cercando, verificandone la disponibilità. È inoltre possibile attivare il monitoraggio dei prezzi: se il prezzo scende, l’utente riceverà una notifica via SMS o, a breve, anche via mail.
Un’altra novità è data da Google Lens, un’app mobile di riconoscimento delle immagini che consente, per esempio, di fare lo screenshot di un capo di abbigliamento visto sui social media e trovarlo sul web, insieme agli accessori da abbinare. Chi non ha idee precise su quello che cerca, può usare la nuova funzione Style ideas per cercare nel web nuove ispirazioni e magari anche suggerimenti per riutilizzare abiti che ha già, con nuovi abbinamenti.
Nel campo della ricerca per immagini destinata agli acquisti, Google compete con Pinterest, che già nel 2017 ha annunciato Pinterest Lens. Recentemente, Pinterest ha rilasciato una nuova versione potenziata, che, oltre a facilitare la ricerca partendo da fotografie, incorpora nei risultati delle ricerche gli “shoppable pins”, cioè pins con prezzi e link diretti al checkout.
Smartphone con fotocamere sempre più sofisticate, social media, digital advertising stanno abituando le persone a sostituire i testi con fotografie e video, che rimangono disponibili sul web: catturare e interpretare questi dati digitali multimediali offre grandi opportunità in tutti i campi.
Google sviluppa da tempo soluzioni di Image recognition che elaborano e catalogano immagini e ne trovano di simili grazie all’AI, a cominciare da Google Image Search, motore di ricerca di immagini sul web. Interessanti sono anche le soluzioni ad uso professionale offerte da Google agli sviluppatori, perché possano integrarle nelle loro applicazioni.
API Vision, per esempio, include avanzati modelli di machine learning: assegnando etichette alle fotografie, consente di classificarle rapidamente in milioni di categorie predefinite, di rilevare oggetti e volti, di leggere stampati o scritti a mano e inserire metadati nel proprio archivio. Con gli strumenti di Google diventa più facile per i retailer creare cataloghi per l’e-commerce e per i loro clienti trovare al loro interno quello che cercano, partendo da immagini simili.