L’ultima ricerca realizzata da Netcomm, in collaborazione con Tuttofood, riporta che sono già 9 milioni gli italiani che nel 2019 hanno acquistato prodotti alimentari online, con un aumento del 43% rispetto all’anno precedente e una spesa complessiva di circa 1,6 miliardi di euro. A trainare il comparto è la diffusione sempre più capillare dei servizi di consegna di pasti a domicilio, che rappresentano il 73% del giro d’affari del settore, tanto che oggi il 93% dei centri italiani con più di 50mila abitanti è coperto.
Lo studio evidenzia come proprio nell’alimentare si registrino le frequenze di acquisto più alte dell’intero settore e-commerce, con una media vicina ai 7 acquisti negli ultimi 12 mesi. La scelta di cibi e bevande si basa soprattutto sui feedback acquisiti tramite le recensioni (nel 30,3% dei casi), dai siti web dei brand (25,5%) e dai marketplace (24,8%).
Il settore dell’e-commerce alimentare vale nel mondo complessivamente 58 miliardi di euro per un miliardo e mezzo di consumatori, con la quota europea che si attesta a 14,9 miliardi di euro, generati da 167 milioni di e-shopper. Oltre ai 9 milioni di italiani, comprano alimenti online 19 milioni di inglesi, 18 milioni di tedeschi, 13,5 milioni di francesi e 10 milioni di spagnoli. I margini di crescita in Italia rimangono ancora ampi: il Food&Grocery online infatti rappresenta oggi soltanto il 5% del totale dell’e-commerce B2C italiano.
“Stiamo osservando un cambiamento delle modalità di accesso ai prodotti alimentari, con metodi di consegna innovativi, come il click&collect in store o il drive-in, e con soluzioni sempre più semplici, come l’abbonamento o la disponibilità di liste della spesa preimpostate – afferma Roberto Liscia, Presidente di Netcomm – Sebbene quando si parla di digital food in Italia si faccia riferimento a un settore ancora di nicchia, il cui tasso di penetrazione degli acquisti online sul totale retail è marginale, ci troviamo in un mercato in profonda trasformazione, guidato dall’evoluzione del rapporto che i consumatori hanno con il cibo”.