L’ampia diffusione degli smartphone sta cambiando il rapporto tra persone e aziende. Ormai tutti ci aspettiamo che almeno i brand principali abbiano un’App da cui poter consultare i prodotti/servizi offerti, effettuare acquisti o chiedere assistenza.

Secondo gli Osservatori Digital Innovation, il numero di App disponibili nei principali store internazionali ammonta a 5,3 milioni, valore in leggera diminuzione rispetto agli anni precedenti. Il calo è dovuto principalmente ad una “pulizia” degli store che ha visto l’eliminazione di App fraudolente o non conformi con la nuova normativa sulla privacy.

Google ed Apple – che fanno capo ai due sistemi operativi più diffusi, Android e iOS – si spartiscono il primato nel numero di App: su Google Play Store ed Apple App Store sono presenti rispettivamente il 40% e il 34% delle App.

Oltre al numero di App, cresce anche il numero di download da parte dei consumatori. Già nel 2018 si stima che il numero di App scaricate a livello mondiale abbia raggiunto i 200 miliardi e per il 2022 si prevede un valore superiore ai 250 miliardi (+26% rispetto al 2018).

La maggior parte delle principali aziende italiane ha sviluppato almeno una mobile App, offrendo un sottoinsieme dei servizi già presenti sul sito, funzionalità aggiuntive o servizi completamente diversi.

La maggior parte della App presenta funzionalità simili. Tra queste:

login: quasi sempre presente o almeno facoltativo;

possibilità di effettuare operazioni dispositive: nel 90% dei casi le App permettono agli utenti di acquistare prodotti (mCommerce) o di inserirli in una lista di desideri;

funzionalità di promo e loyalty, diffuse in circa la metà dei casi, come carta fedeltà virtuale, raccolta di punti digitali, mobile couponing;

Personalizzazione della home page, in base all’utente

Integrazione con altre applicazioni: quasi il 90% delle App è integrato con altre App, in genere Social Network, Messaging o funzioni di base presenti sugli Smartphone (Chiamate, Sms);

Chat a supporto della clientela

Tra le tecnologie più diffuse, invece, troviamo:

geolocalizzazione: grazie alla tecnologia GPS, si raccolgono dati per fornire servizi in base alla posizione dell’utente;

Bluetooth: l’App dialoga per integrare lo Smartphone con dispositivi fisici come auto, smartwatch o elettrodomestici;

QR-Code/barcode: l’App sfrutta la fotocamera dello smartphone per leggere codici contenenti informazioni su un determinato prodotto o servizio;

fotocamera: utilizzata anche per abilitare i pagamenti dei bollettini nelle App bancarie, per inviare segnalazioni o sinistri nelle App assicurative oppure per caricare foto dei capi di abbigliamento acquistati e mostrarle ad altri utenti;

canali di comunicazione: l’App viene integrata con Social Media o App di messaggistica/posta elettronica, per condividere subito contenuti

realtà aumentata, per offrire agli utenti esperienze immersive, in modo che possano configurare un prodotto o collocarlo in uno spazio virtuale.

Connessione a smart objects, in linea con la crescita dell’IOT, aumenta anche la possibilità di integrare le App con auto, smartwatch, videocamere, camerini intelligenti;

Biometria, per velocizzare l’accesso alle App e i pagamenti.